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il mio otto marzo, quello che vorrei

Se per magia, dovessi risvegliarmi donna,
sono tante le cose che voglio fare,
tante le sensazioni che voglio provare.

Voglio la maternità,
vivere la magia della vita,
avere due cuori, in un unico respiro.
Voglio avere un figlio maschio
per insegnargli a non essere sordo,
per insegnargli a non essere cieco,
così che possa vedere oltre ogni retorica,
così che possa sentire le nostre paure.

Voglio una sana competizione con l’uomo,
lavorare senza timori nel rispetto comune.
Uscire di giorno ed entrare la notte
in una città più sicura.
Voglio un compagno con cui dialogare,
parlare di calcio, di donne e di maschi.
Voglio far l’amore senza falsi pudori,
poter ammirare la bellezza di un uomo
senza esser chiamata puttana.

Voglio che una minigonna non sia più un’attenuante
ad una mano volgare,
che il mio ancheggiare non vi faccia arrappare.
Voglio che l’uomo la smetta di dire:
la donna deve apparire!
solo per farci tacere.
Un marito che sappia ascoltare,
mi prenda la mano quando ho bisogno
e me la dia quando mi vede indecisa.
Svegliarmi, qualche mattina, col caffè nella tazzina,
le camicie lavate e stirate.

Vorrei far carriera, se ne sento il bisogno,
restare al lavoro oltre l’orario d’ufficio
e raccontare poi tutto al mio uomo.
Voglio le donne al potere
per fermare le guerre e gli orrori,
voglio che ci sia più amore sincero.

Se per magia domani mattina
dovessi svegliarmi l’uomo che ero,
un fiore a mia moglie ed a voi un augurio sincero.

 

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8 commenti:

  • rainalda torresini il 03/03/2010 18:39
    E pensare che mio marito dice sempre che vorrebbe un sano maschilismo perché è il cuoco di casa!
    Non ascoltare Fabio. A noi donne fa piacere che un uomo parli in questo modo. hai avuto una madre saggia e fortunata è la donna che ti sta accanto. Mi manca molto la stretta di mano senza secondi fini, l'abbraccio senza la ricerca del sesso, la tenerezza che noi donne dedichiamo ai figli fino a quando possiamo perché oltre ci rimproverano che li facciamo diventare gay.
  • Alberto Veronese il 07/03/2009 17:50
    non siamo già tutti figli delle nostre madri? piaciuta e letta con interesse. ciaociao.
  • M. Cristina Tacchini il 07/03/2009 17:29
    Grazie, Cesare! Sempre molto genuino e diretto. Ciao e buona domenica!
  • Fabio Mancini il 07/03/2009 17:05
    Comprendo il tuo slancio, però se ti metti troppo dalla parte delle donne, finisci per essere una di loro, senza magari volerlo. Non so se mi intendi... Invece ritengo che ciascuno debba rimanere se stesso, fare la propria parte non significa entrare in empatia con l'altro, ma vuol dire fare in modo che nessuno venga penalizzato dal pregiudizio, donne comprese. Il primo aspetto della parità, dovrebbe riguardare l'aspetto giuridico. Le leggi promulgate dovrebbero promuovere il sano principio della parità dei diritti. Il sindacato dovrebbe difendere la lavoratrice che subisce un ricatto sessuale, o una violenza, e chiedere al datore di lavoro che il soggetto protagonista della violenza, venga messo in una situazione di non nuocere. I mezzi di comunicazione dovrebbero essere più delicati e professionali nel dare determinate notizie di cronaca. Insomma, il problema non è risolvibile da parte nostra, ma ho apprezzato la tua buona volontà nei confronti delle donne. Ma ripeto, non identificarti troppo con loro, rischieresti di perdere la tua identità. Un saluto, Fabio.
  • Riccardo Brumana il 07/03/2009 15:37
    credo che anche le donne abbiano dei limiti come gli uomini, è nell'unione la completezza.
    una bella poesia piena di buoni propositi.
  • Anonimo il 07/03/2009 13:03
    Bellissima. Grazie per averla scritta.
    NEL
  • loretta margherita citarei il 07/03/2009 06:24
    fortunata tua moglie. bei concetti bellissimo sentimento
  • Vincenzo Capitanucci il 07/03/2009 05:38
    Bellissima Cesare... se per disgrazia... dovessi svegliarmi nell'uomo che ero... vorrei suicidarmi... in un fiore d'Amore...
    se avessi una figlia... vorrei che ti assomigliasse...
    Scusami Cesare... sono un po' birichino..,. deve essere l'ora... che torni a letto... a canticchiare la festa della Donna... su un guanciale di schiaffoni in piume...

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