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Pause...

Mi vedo
tra l’aureola del mio segmento
cercarmi nella lentezza di una melodia triste
e ragionevole
come il vento dopo la pioggia
fresco e pungente
in continuo trasformare
trasparenze leggere

Le note sono tocchi
sottili
delicati rivoli
di piccole lacrime silenziose
nel non senso del piangere
o ridere
seguendo i propri stessi profili
con le proprie stesse dita

Se il tatto fosse
sentimentale come foglia
accoglierebbe le pause
come benedette.. attese
come rumori disattenti
di pulsare di cuori
in una tormenta d’eventi
diluiti alla sabbia
e al colore della mia penna
innocente assassina

Nel concepire le mie parole
e farle morire a nuova vita
perché io le legga ancora
e le senta pietosa
danzare col mio stomaco
ingenuo
resto a guardare
istinti regali
calmare per attimi le proprie ombre
e sedersi insieme
ad ascoltare un rombo lontano
dissolversi come musica
nelle profondità della notte

 

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7 commenti:

  • augusto villa il 09/03/2009 22:29
    Ma che ti devo dire?... Neppure noi dimenticheremo la Fatina... Mai.
    Povero stomachino innocente!... A volte le tue poesie sono veramente come lance che arrivano allo stomaco... E al cuore.
    Mega Laura!
  • laura cuppone il 09/03/2009 01:01
    .. si lo sono e non li dimenticherò..
    non dimentico nulla

    grazie riccardo

    Laura
  • Riccardo Brumana il 09/03/2009 00:24
    è lunga e bella, sembrano stati d'animo che hai voluto imprimere su carta... per non dimenticarli. piaciuta.
  • laura cuppone il 09/03/2009 00:00
    Grzie Bruno
    un abbraccio e a presto!

    Laura
  • laura cuppone il 09/03/2009 00:00
    Ugo... Ugo...
    sempre a leggere.. oltre..
    sempre prezioso... e benvenuto.

    Laura
  • Anonimo il 08/03/2009 21:04
    Piaciuta come sempre Laura.
  • Ugo Mastrogiovanni il 08/03/2009 10:52
    Un momento di riflessione misto a indecisione. Ordinato l’insieme, delicato e armonico lo sviluppo dei versi.

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