Irrequietezza muove i miei passi,
come di viandante frettoloso;
mi privo del piacere di assaporare
i doni che sorte benigna mi ha dato
e rivolgo i pensieri verso mete
sempre nuove e mai appaganti.
Mi inerpico per una scala
con infiniti gradini e non riposo:
mi illudo che in cima
troverò quiete e luce
e finalmente il traguardo
della mia affannosa corsa.
Ma resterà allora tempo
per gustare appieno la vita?