Entrerò in clinica,
lo prometto, Vostro Onore.
Mi dichiaro colpevole
ho spacciato affetto,
per procurarmene;
ne ho rubato, subdola,
per prepararmi avida
la giornaliera dose vitale.
Sono drogata d'amore
mi allontanerò,
sentendone la mancanza
piegandomi alla necessità.
Mi disintossicherò,
Vostro Onore, lo giuro.
Ma non so per quanto
saprò vivere, così,
senza amare.