Geniale la compostezza dei miei nodi
sopraffine l’intreccio di fili
nei colori la scelta di un pittore
nelle nebbie quella dell’acqua
Cronico o forse solo inevitabile
cavalcare le ultime altalene
per discendere lenti
tra le radure sconosciute
e brillare come gocce sull’asfalto
o tra le bende penzolanti dagli occhi
Sono appena risorta
e non è poi così male
non è così diverso
Sono il cerchio d’acqua
sono il sasso che lo ha generato
la mano che lo ha lanciato
Ma sono solo
Io
L’anello di una catena
il fuoco che danza nel fuoco
e l’astuta perizia del desiderio
d’averti ora tra le mie spire e le mie ali
devastante saccheggio di nettare e sale
impasto d’energia e sangue
Dentro di me
come l’incastro dentro
se stesso.