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Plexiglas e Cemento Armato

Ho innalzato castelli di plexiglas e cemento armato.
Barriere di filo spinato lacerandomi la carne nuda.
Picche grondanti di rabbia e lamenti.
Torri di indifferenza indotta in attesa dell'efferato assalto.

Ad un soffio di vento, ad un alito caldo
hanno vacillato le mie difese.
Una fortezza diroccata
dopo anni di interminabili battaglie.
Cumulo di macerie fumanti
osservate e commiserate.
nessuno slancio di salvezza o dignità.

Annientata ho spalmato i miei resti sul rigolo del fiume,
lentamente
come un rito di purificazione.

L'oltraggio del possente attacco
si è attenuato ed è calata la bruma...
densa, tattile, umida.

Scivolo al suolo e priva di forze attendo
che la pioggia lavi ogni presenza di orgoglio ferito.

Nessun bastione adesso verrà ricostruito.
Il prossimo affondo incontrerà
una capanna di sangue, fango e carne
che aprirà la sua porta al primo vacillo.

 

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13 commenti:

  • Anonimo il 17/04/2009 10:59
    ... uhmmm si.. godiamoci la pace, indipendentemente da tutto il contesto. Tanto la guerra, lo sappiamo, prima o poi arriva.
  • Debora Di Mo il 17/04/2009 10:18
    Bisognarebbe come dico sempre, godersi la pace, senza per forza aspettarsi una guerra. Oppure essere consapevoli che assaporare la serenità non ci rende più vulnerabili. Almeno è quello che credo.
  • Anonimo il 16/04/2009 12:12
    Il problema, e' che e' nella nostra natura innalzare bastioni. Lo è da secoli, millenni.
    Un eterno stare all'erta e guardarsi dal nemico, dal nemico della carne e del cuore.
    Forse e' meglio fare come diceva un tale, diceva occorre fermarsi e ricominciare a parlare ed amare. Amare per il solo dono del piacere dell'amore.
    Con il plexiglas, facciamoci le docce, che anche se cadi non ti tagli. MA vedi attraverso.
    Per il cemento, Deb, lascia fare a me. So cosa farne.
    Dimenticavo... colleghi lettori, se Bella e' dire poco, allora.. dite,, dite pure.
    Ciao
    MAx.
  • Dorian Di il 16/04/2009 11:25
    ... Il Cavaliere si fermò sulla riva del fiume.
    Depose le armi.
    Si svestì della pesante armatura.
    E lentamente si lasciò scivolare nel fiume.
    L'acqua trasportò il corpo bianco ed i rossi capelli fino alla foce.
    Arrivata al mare, riprese a nuotare.
  • Marcello De Tullio il 16/04/2009 10:51
    Bella è dire poco.
  • Anonimo il 15/04/2009 00:18
    Ricordo il commento di un certo Budamonk.
    Non posso battere quel commento...
    Dunque taccio!
  • Anonimo il 13/04/2009 21:15
    una crepa che affonda nella carne... bellissima.
  • loretta margherita citarei il 13/04/2009 15:32
    bella
  • Anonimo il 13/04/2009 15:03
    Bella.
  • Anonimo il 13/04/2009 12:52
    Resistente quanto il cemento armato, tenera, ma praticamente infrangibile come il plexiglass... Ci si prova ad essere così... ma gli assalti, come tu dici, pian piano ti annientano e ci si lascia andare... molli come fango... Io è così che l'ho interpretata.
    Molto bella Deb
  • Anonimo il 13/04/2009 11:15
    bella ma... perché proprio il plexiglas?
  • Donato Delfin8 il 13/04/2009 11:01
    MOlto bella.
    Brava.
  • Vincenzo Capitanucci il 13/04/2009 10:59
    Splendida Debora... al prossimo affondo... una capanna... di sangue.. fango e carne...
    non avrai bisogno di distruggermi...
    C'è qui la soluzione a tutti i problemi della nostra Umanità... Bravissima...

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