Salutami da lontano
e lasciami andare.
Esprimerò in questo modo
il mio canto di dolore.
Con veli neri io
mi cingerò vestita
ed il capo coprirò
con fiori neri
e petali infuocati.
Tutt’ intorno a me il dardo della tristezza
e quel fuoco ormai spento di pulsioni sopite.
Ecco,
prenderò la nave che lì mi attende.
Tu lasciami andare,
perché non è destino i nostri corpi si uniscano,
né che le nostre anime possano incontrarsi
e soffrire insieme.
Questo è il peana del mio dolore.
Chiuso dentro il mio cuore,
naufragherà dentro una bottiglia nel mare in tempesta.