Perché tu mi deridi, amico mio,
se al nome d’ogni donna accosto un fiore
e quando a lei che amo volgo il desio,
non posso mascherare il mio rossore?
Come se un vero uomo poi non fossi,
se rude non appaio al pari vostro!
Proseguo io, insisto sui miei passi,
piuttosto che dipingermi da mostro!
Cosi quando m’accosto ad un roseto
m’inebrio dell’odore che diffonde.
Il canto dell’ usignolo, non è segreto,
m’attraversa come acqua nelle gronde.
Lo scorgere una libellula librata
sulla quieta pozzarella tra i canneti,
culla piano l’anima mia annuvolata,
tanto che i giorni appresso saran lieti.
Ridi? Romantico son solo, come tanti!
Come te, amico mio, non so parlare
di sesso, d’avventure e cuori infranti,
però la tua compagna io fo sognare!