Si apre il sipario, si indossino i costumi
si accendono di luce barlumi.
Chi non ha il copione vincente
come fa ad andare avanti?
Un personaggio comincia a sfilare
e voi state ad ascoltare…
Non sa cosa sia la scomoda vita,
è cresciuta con un telecomando tra le dita.
Non sa fare niente
e in tutto deve essere vincente.
Vorrebbe volare
ma pesante è troppo superficiale.
I capelli sono la sua ossessione,
tinge la sua carnagione,
vuole quegli occhiali alla moda,
nel gregge s’annoda.
Conta quanti ragazzi ci provano ogni sera,
inciampa sulla da lei cosparsa cera.
La mente divaga, non si rialza
preferisce fuggire, vuole la musica alta.
Le luci offuscano la visione
ma cosa importa ogni sensazione.
Euforia del momento
scivola in un lamento.
Soddisfazione vana esaurita
e ora si sente solo esausta e tradita.
Con quel battito di vita nel petto
è andata insicura in cerca d’affetto,
solo che non sa come fare
non sa cosa voglia dire amare…
-Chi è quella ragazza uscita?
Stamattina non aveva la faccia pulita?-
E poi arriva quel momento
in cui forse sono io veramente.
Prendo la penna e faccio un po’ di luce
nel buio che mi attanaglia truce.
Ma anche scrivendo non oltrepasso la soglia,
non capisco chi io sia e dalla vita cosa voglia…
Essere se stessi è un optional.
Levatevi le maschere.