Ho sopportato
l’aggrapparsi delle parole
a perle di saggezza in
sensi
Ho visto il lievitare
gonfio e saturo
delle loro immaginifiche vesti
al vento di fiati
sospesi
Non sono stata
abbastanza
pronta
da fermarne gli amplessi
correlati
ed ho perduto
la bocca
pronunciandone
i nomi
Mi ritrovo
al culmine del foglio
esasperante
senza aver chiesto al
legno
l’ispirazione
dell’albero
con un arnese in mano
buono a tagliare
accondiscendente nel cauterizzare
formoso, istantaneo
predecessore
Finirò col perdere
anche l’ultimo briciolo
di sobrietà
ed entrerò nello scorrimento
cromosomico
identificativo
utilizzando il consiglio e il tono
basso
per aumentare in me
il fragore del crollo
Finirò questo colore
lotterò con l’ultima goccia
disponibile
e quello sarà l’ultimo termine utile
quello l’orma
imprescindibile
da volontà o speranze
senza
inchiostro…