Onde che sapevano
hanno sciolto e rimosso,
supino ho ascoltato
la voce della risacca.
Occhiaie misteriose
mi parlavano d’un dolore atavico,
come di un mare scuro,
coi suoi insondabili segreti.
Chissà quando una luce
guiderà le nostre mani,
nell’intreccio delle trame,
a scandire il lieve mento
delle palpebre.
O sole accendi le mie acque!