Non vedrò più il mio paese
Dalla terra che scotta
E né proverò il dolore dell’io
Per il perduto, il cambiato.
Resterà nell’ombra il pianto
Per non aver vissuto quegli anni,
per non aver toccato tutte quelle cose
che col tempo si laceravano.
Anche se con la mente ripercorrerò
I vicoli spersi,
rivedrò i volti scomparsi
e sentirò le voci fantasme,
dovrò pur cedere all’addio
e al silenzio.
Eppure in tanta nostalgia,
mi è gioia sapere
che oggi io rinuncio all’impossibile;
sarebbe più spina a ferirmi,
se potessi capire tutto quello che ho dentro
e che adesso è più niente.