questo mi piacerebbe
calpestare le lancette
spezzettarle farne farina
leggere l'ora alla finestra
sole che sale
nel caffè dei piani bassi
giocato a scivolo
sbatte forte i piedi
sul naso, nella mia bocca
sull'assenza d'ombra quando
ceci in cottura
tintinnii di bicchieri e piatti
arrampicati alla grondaia
tirano su voci
sbuffi d'affanni frettolosi
e telegiornali
questo mi piacerebbe
bruciare orologi e calendari
che il tempo entrasse dalla pelle
misurato in sensazioni
scrivesse momenti
con lancette disubbidienti
mi piacerebbe riconoscere una madre
dall'odore del grembiule
non m'importa se cambia nome
sia chi sia
una madre