Undici...

L’orgogliosa sorte
ispessì l’occhio
all’iguana astuto
e ne fornì alibi dalle folte coltri
grondanti pertiche
elevate al cubo

Big Sur attese
anni e anni di suono
compassato
rettilineo
strapiombo
non sortì effetti
come nel granaio
e non fece sedere nemmeno
la cinghia in piedi

Ignara la città
ne sogna
contraccambiati concetti
privazioni
sordine
avanspettacoli
copertine…

Undici saranno
le dita
che gelide fortune
toccheranno
il chiosco nudo e vegetale
d’un tempo prestabilito
e carnale

Livida sarà Lilith
come campestre
tra le rovine di asperse fondamenta
dopo la morte dei secoli infanti
denigrare
sarà rodere
a fondo
e al fondo risalire….

8 commenti

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8 commenti:

augusto villa il 12/06/2009 14:31
Questa è una bellissima poesia... e come al solito... con una chiusa spettacolare... che stringe forte il cuore...
Colpito... trafitto, affondato!!!... Se ti dico bravissima... ti dico poco...
Anonimo il 12/06/2009 11:33
Anch'io adoro il surreale... Questa poesia poi mi piace particolarmente :]
laura cuppone il 11/06/2009 16:49
Vi ringrazio molto d'aver commentato un pezzo che io amo... il surreale é impopolare e non identificabile quasi... per questo é uno dei miei generi preferiti.

Laura
loretta margherita citarei il 10/06/2009 15:41
non c'è nulla da dire originalità è il tuo carisma 5 stelle
Fabio Mancini il 10/06/2009 15:09
Bella! Bella! Bella! Ciao, brutta! Fabio.
Anonimo il 10/06/2009 14:43
strano e accattivante miscuglio di immagini... di sensazioni... un'atmosfera che ti cattura e ti lascia perplesso nella curiosità di immergerti a capofitto
Dolce Sorriso il 10/06/2009 13:02
mah... forse quel demone a farmeli venire.
Dolce Sorriso il 10/06/2009 12:58
Laura spiegami quei brividi sulla mia schiena!.
Piaciuta
smack

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