Mi ricordo assemblamenti di facili sorrisi,
di mani intrecciate,
di urla e di severi rimproveri,
di inaspettate reazioni
e di dolori,
con un sol gesto rievoco situazioni
che hanno cambiato il corso della vita,
pronuncio frasi, eseguo ordini
che hanno spezzato l'equilibrio
di metaforiche, desiderate gioie,
riconosco errori ormai radicati nel profondo
difficili da correggere,
minuziosamente catalogati
per gravita' e opportunismo.
Impaurito cerco il silenzio
di questa soffitta,
cerco un silenzio
che da tempo ho scordato:
quello dell'imbarazzo,
quello saggio,
quello che ferisce
quello che e' per sempre.