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> industrial symphony < MACHINAGENERATIVA

Fu come una rivelazione.
All’improvviso
Mi parve che nulla
avesse più senso.
Quelle frasi sussurrate,
quei gesti mai finiti.
Quel nostro prenderci il caffè,
quei riti puntuali,
che ci facevano sentire vivi.
Parte di qualcosa.
I giorni passavano.
Tutti uguali,
impossibile distinguerli.
Il rumore delle presse,
dei rulli vorticosi,
delle frese che danzano.
Tutto mi sembrava ovattato,
così inutile, così neutro.
Cercavo di scorgere poesia
nelle macchie di ruggine.
Aggrapparsi a qualsiasi cosa.
Ma forse era troppo tardi.
Stavo semplicemente cadendo.
Successe così.
Un timido raggio di luce,
si posò su di me.
Alzai lo sguardo.
Un vetro lurido, scheggiato.
Sporco da chissà quanto tempo.
È allora che capii che tutto era perduto.
Tutti mi passavano accanto,
alcuni più vicino di altri.
Ma per me erano tutti morti.
Non esistevano.
Non esistevano le mie lotte sindacali.
Non esistevano giorni buoni.
Non esistevano quelle mangiate alla mensa aziendale.
Era come un susseguirsi
di movimenti insulsi, convulsi,
privi di logica o armonia.
Nulla aveva più senso…

 

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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 04/05/2012 16:39
    ... straordinaria
    nel suo ritmo incalzante,
    e anche molto
    originale,
    complimenti.

6 commenti:

  • augusto villa il 29/03/2014 14:51
    Gia... Tutti morti... Io vivo... e incazzato piu di prima...
    Sto ancora raccogliendo i cocci... ma mi sa tanto che dovro rompere un alro vaso...
    Una poesia che mi ha toccato... e non poco...
    Complimenti!... Comprensibilissima!
  • Anonimo il 03/06/2011 10:26
    Incomprensibile
  • laura cuppone il 21/06/2009 11:18
    ... chi non dimentica
    davvero
    comprende...

    certe esperienze sono come tessere.. il mosaico non é ancora finito... no?

    L...
  • Dario llll l ll il 21/06/2009 11:16
    Grazie L!
    Dieci anni fa lavorai in una fabbrica del genere...
    Provavo alienazione e insofferenza,
    per fortuna adesso in ambito lavorativo,
    non posso proprio lamentarmi!
  • laura cuppone il 21/06/2009 11:08
    una condizione che mi ha sconvolta e poi abbandonata... vissuta da vicino e non ancora chiara... una serie di tragicommedie senza trama.. uno spendere nichelini di tempo infilati in un distributore di delusioni...
    bellissima e molto sentita.
    complimenti
    Laura
  • Vincenzo Capitanucci il 21/06/2009 09:36
    Bellissima Dario... tutti morti... nulla aveva più senso...

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