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Ode al maiale

Odi per i meravigliosi fiori,
odi per i vezzeggiatissimi fanciulli,
odi per la cinciallegra, il passero, il cavallo,
e ancora poesie per i gatti, i cani.
E il maiale?
Che ne è di te, mio povero amico?
Mi sbilancio e scrivo di te,
mio gustoso amico,
grugnante e distratto del mondo
te ne stai in attesa della festa.
E noi te la facciamo la festa,
non proprio io a dire il vero,
che di soli vegetali mi nutro,
ma i miei simili gai e festosi
rallegrano al tuo sangue copioso.
Come dirti, fraterno amico,
che non godo di tutto ciò e ne soffro?
E se pur ti manca maestà,
nondimeno ti si riconosce simpatia
per quel corpo disarmonioso ed abbondante
ed il verso rauco e gutturale.
In tragica similitudine posso dirti
che tra i miei simili tu ricordi il povero,
che per bocca del ricco retorico e geminante,
è sempre poetico e soperchiato dall’ingiustizia.
Io ti celebro mio nobilissimo amico
ed alzo il calice alla tua tavola.
A tavola con te e col povero.
E tu non sei nel piatto.

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 26/06/2009 19:10
    hehe simpaticissima questa ode mi e piaciuta molto e cmq non siamo tutti maiali???
  • Rocco Burtone il 23/06/2009 16:47
    Sono vegetariano naturalmente. Grazie. Rocco
  • loretta margherita citarei il 23/06/2009 08:09
    simpatica ode, ma è anche vero che è molto buono da gustare.
  • Anonimo il 23/06/2009 01:36
    Pover purscel! ... nel senso del maiale!
  • Anonimo il 23/06/2009 00:40
    piaciuta

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