Il tempo di uno sguardo…
che sarà stato? Due, tre secondi?
Eppure…mi sei entrata in testa,
in modo sottilmente doloroso;
è da quel momento che penso,
studio, cerco, m’affanno,
m’arrovello, brucio il cervello,
per cercare un modo, un sistema,
che mi avvicini a te,
che mi avvicini senza che tu mi tema;
per dirti, guardandoti negli occhi…
per dirti che? I miei versi sciocchi?
O chiederti di essere attrice di una scena;
o, forse, per chiederti un perché;
chiederti d’essere l’ipotesi d’un teorema
dove tu amazzone ed io destriero,
corriamo insieme con ansia e affanno.
Il tempo di uno sguardo,
due, tre secondi e sono rinato,
poi, sono morto di nuovo…
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