Se potessi parlare ai tuoi neutroni
di certo non ti romperei i protoni
Ehi stai attento
elettronici congegni d’elettroni orbitanti ci spiano costantemente
telecamere piazzate ovunque anche nei bagni pubblici
controllano anche le fogne per vedere se ti sei fatto di cocaina o sei hai mangiato asparagi entrati clandestinamente insieme a qualche immigrato peruviano mi hanno
accusato di omicidio quelli di parma per aver scannato una barbabietola rossa
telefonini cellulari intercettazioni telefoniche satelliti
conti in banca contatori del gas dell’elettricità tessere sanitarie
carte d’identità passaporti visti patenti licenze bancomat carte di credito
servizi segreti moduli da riempire il tuo vicino di casa ormai robotizzato
barboni con permesso di barbonaggio solo se lavoranti per la polizia
carabinieri agenti in borghese pentiti in lussuose ville di lucro ronde aerei spia metal detector radiografie sonde
psicologiche dell’anima finanza finanziarie controlli sanitari giudici computer il prete inquisitore
ormai hai occhi puntati dappertutto sanno tutto di te dove sei in ogni momento
anche del tuo specchio cominci a dubitare chiedendoti chi è quel volto estraneo che ti guarda ogni mattino quando sei ancora addormentato hai l’impressione che era già lì prima che tu arrivassi a specchiarti
in una crisi di paranoia pure del tuo gatto
dagli occhi così misteriosi
Eppure non voglio fare niente di male non sono un terrorista sto solo cercando il mio paradiso ma pare che sia forse un po’ troppo sovversivo a l’occhio del loro Dio monetario
Vieni amico nascondiamoci nella galleria di un atomo di carbonio tetravalente come dei novelli carbonari ho visto in fondo al tunnel un piccola luce molto allettante sperando non sia il neon di una banca vaticana monopolizzante anche interessi celesti
hai portato con te la chiave universale che Pietro ci ha venduto l’altro giorno in nero
Certo
tranquillo ho anche portato per sicurezza la tibia in osso puro di San Grimaldello ed un paio di indulgenze trovate in una bacheca medioevale pagate dal mio bis bis bis bis nonno con i suoi ultimi denti la bis nonna romana l’avevano già bruciata sul rogo mentre raccoglieva una pianta di salvia con due cipolle ed un fico per cuocersi il fegato alla veneziana in una ricetta tutta sua che un certo bruno gli aveva raccomandato sulle rive di un alchemico giordano
bene allora possiamo procedere senza dare nell’occhio verso questo ultimo cancello silenziosamente
fai piano ho visto un gigantesco orecchio che ci ascolta e non è quello di Dionisio
non vorrei che ci scancellassero dalla faccia terrestre con il loro fulmine al laser per puro sbaglio