Sei lontano,
ma riesco ancora
a vederti,
seduto
con lo sguardo fisso
nel vuoto,
mentre cerchi il mio volto
dietro la porta chiusa.
Il pensiero vibra
ma nessuno bussa.
Vedo ancora le tue mani
accarezzare il mio nome
sui fogli ingialliti,
mentre ripercorri
le forse sinuose,
stanco,
di non poter cancellare.
Vedo i tuoi occhi
cosparsi delle lacrime
che non sai versare,
così disperso e silenzioso,
mentre distingui nell'aria
l'odore della mia pelle.
Lo so, amor mio,
quelle stanze parlano,
parlano ancora di me,
quando la folla
tace
e ti ritrovi solo
riflesso nel cristallo
rotto,
che hai voluto
custodire.
Riesco ancora a vederti,
sai,
perché ho lasciato
che la mia anima
ti tenesse per mano,
mentre il corpo
volteggia ancora,
in punta di piedi,
sull'orlo dei precipizi.
Ora sono stanca,
mi devo sedere
e riprendermi le ali.
Ti saluto amor mio
non posso più pregare.
Ho finito le ghirlande
sull'altare dei sogni
che hai fatto morire.