Non so perché
sono uscito fuori in strada
e mi son messo a correre urlando
con un desiderio di travolgere la nebbia dell’indistinto
e modulare la melodia del sogno,
non so perché provavo
una gioia infinita,
qualche passante però sogghignava
altri mi additavano:
“Ma è proprio un folle”,
sì, signori
sono proprio un pazzo
che non vuole però stare rinchiuso
tra le sbarre dell’indifferenza,
dove ogni gesto s’imprime
nella sua razionalità
e non è lecito poter gridare quando si vuole
tendere la mano a chi ha un dolore
aprire il proprio cuore
quando i fardelli opprimono l’anima
e correre sulla spiaggia
a lanciare l’aquilone
verso gli orizzonti illimitati,
sì, signori, allora sono un folle
perché non mi incarcerate nella vostra prigione
e offuscate la luce dei miei occhi?
Oppure...
Oppure scendete con me in strada
urlando a squarciagola
correndo senza mai fermarvi
e chiamando chi sa ancora sorridere
libratevi sulle ali della libertà
verso una nuova realtà.