Pur se avessi fattezze diverse,
o una voce sgraziata,
ti riconoscerei dall’ombra distesa
e seducente, al di sotto dei tuoi occhi,
discordante, col bianco latte
della tua pelle.
Nel mistero delle tue occhiaie,
t’ho vista attraversare dune,
armata d’un semplice sorriso,
di sogni bambini sopravvissuti.
Spazio infinito, le tue ombre,
sono pienezza e vuoto,
attrazione e timore.
Nei tuoi abissi,
odo il respiro di Dio.