Tramortiti dalla luminosa luminosità
dissetiamo l’arsura di conoscenza
felici di una gioiosa rassegnazione
per ciò che sai durerà ben poco.
Improponibile definire cosa è meglio:
se la donna spagnola o il pulpo gallego,
per fortuna non si escludono a vicenda
entrambi promuovono calienti sensualità.
La gente s’accoda dinanzi ai locali
impaziente, come noi tre, di scatenata movida
la musica rimbalza nel ghiaccio dei bicchieri
e la notte insegue un magnetico baluginìo.
La gelida spiaggia del mattino t’invoca
ma tu non rispondi imprendibile irrequieta
lo scoglio divora i miei silenzi
meno male che due amici mi sorreggono.
Finisterre è il confine ultimo, la mèta di domani,
così, per sentirci vivi e isolati dalla storia.
La terra brucia illuminando i solchi della notte:
purgatoriale, come la prima bufera montaliana.