Creatura del crepuscolo
che vivo
tra la veglia e il sonno
tra la luce ignea e
le pesanti vesti
del cielo notturno.
Nasco
quando il sole
pudico
si appresta
a posare
e la luna
freme pallida
aspettando
del giorno
la sorte.
Ma non appena
cede il passo
il timido bagliore
lentamente
svanisco
alle incerte tenebre.
Non sono la notte
non sono il giorno.
Non sono
né il tramonto
né la sera.
Eternamente vivo
nella culla del vento
quando nella mente
la realtà
diventa chimera.
(Genova, 9 febbraio 1999)