Stanotte il vampiro della malattia
succhia la linfa vitale
dal mio corpo.
Rovisto nell’armadietto
dei farmaci, cerco il fiore di loto
come goccia d’assenzio,
per riporre
nell’angolo più remoto
della mente,
la sofferenza e trovar sollievo.
Inganno il tempo,
che mai sembra passi,
guardando il fiore aperto
della luna
e sfoglio i suoi petali,
per avere ancora un desiderio.
Oh, Grande Spirito.
che hai voce nel vento,
respiro vitale in ogni cosa,
risana la mia ala spezzata,
non posso più volare.
Donami la forza
di un guerriero
che pone assedio alla città del dolore,
riaccendi la fiamma
della mia umana candela.
spenta da una lacrima.
Che sia nuova vita per me,
nel domani che verrà.
E la virginea Eos,
illumini
i verdi pascoli della speranza.