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Viaggio a Giverny

Nella certezza,
si alimentò la mia angoscia,
del sapere che nessun aggettivo
poteva descrivere ciò che il mio cuore stava vivendo.

Non il senso della vista
nutriva l’anima mia,
ma in altro universo si permeava il mio essere d’anima.
Dove il Paradiso ha dimora,
là eravamo giunti,
col mio solito Angelo accanto e Angelo io.

Capii l’amore, l’essenza pura della luce,
la gioia del pianto,
la consapevolezza della solitudine,
la felicità celata dell’infinita semplicità.
Mano nella mano, trasportati nel tempo,
tra essenze di un meraviglioso passato,
aleggiavamo sul ponte che ci univa al futuro.

L’eternità dei poeti della luce
in quel giardino dell’eden
ha trovato
la via che conduce diretta alla loro eterna dimora.

À tout à l’heure
Renoir, Sisley, Degas, Caillebotte, Morisot…
à la maison de Monet, votre Paradis

 

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4 commenti:

  • Fabio Mancini il 17/08/2009 16:12
    Anche a me piace l'impressionismo. La maison de Monet non è solo l'Eden di tanti pittori, ma è la visione paradisiaca dell'arte; patrimonio immortale dell'umanità. Il luogo dove l'homus aeconomicus contemporaneo, trova il nutrimento delle propria anima, comprovando che esiste un'elevazione spirituale che va oltre il semplice e banale interesse quotidiano. Fabio.
  • loretta margherita citarei il 17/08/2009 14:55
    meraviglia cesare, sorbole
  • Anonimo il 17/08/2009 14:32
    meravigliosa la trattengo
  • Vincenzo Capitanucci il 17/08/2009 13:35
    Ben tornato Cesarone... con un splendida poesia...
    un aggettivo...
    Sublime...

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