Vivo il mio tempo attimo dopo attimo,
in attesa dell'evento finale,
dell'unica certezza assoluta!
Non un Dio a raccontarmi inganni,
non un credo ad indicarmi la via.
Nomade di me stesso,
percorro l'insicurezza delle mie idee,
alla disperata ricerca dei molti perché,
che sin da bambino mi tormentano l'anima.
Il mio tempio è il pensiero,
la mia chiesa è l'amore che,
nel mio incostante incedere,
raccolgo e dono a piene mani,
lungo le polverose strade che la mia vita percorre.
Con me porto la consapevolezza delle cose vissute
e la concreta fiducia in quelle che verranno,
straniero, mio malgrado,
di una vita randagia e solitaria,
che slega i giorni l'uno dall'altro,
rendendoli ognuno unico e insostituibile,
per rinascere ogni giorno nell'assurda follia di chi sa amare la speranza,
di chi sa perdersi nelle piccole cose
e passare indifferente sullo sconfinato egoismo del mondo.
Incontrastato padrone del mio tempo e delle mie idee.