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Tyrsis

Da tempo viaggio
su fili elettrici e tesi
scendo e risalgo
antiche piattaforme
o sosto piccoli ripari per occhi guardinghi
che sperano d’avvistare navi
prima che tocchino la rena

Scendo a valle di dune danzanti
ormeggiando fantasticherie
annodandone corde spesse tra loro
alla deriva dell’onda
sospiro al tocco del sale
alle mie papille aperte
e ascolto musiche di sangue
percorrermi come veli mossi da soffi
pervadere l’intimo
già cosciente e umido di scirocco

Guardo il mio sposo
abbandonarmi per un’altra notte
dai rami fitti d’un pino regnante la spiaggia
trafiggere i miei occhi assetati di rosso
ed annegare nell’ acqua d’un padre generoso
e innamorato della luna

Non ho bisogno
dell’alterigia del pavone
ma della forza immane
di cuccioli d’ulivo
con loro passerei da parte a parte
con la radice e il frutto
gli indifesi secoli a venire

 

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8 commenti:

  • Anonimo il 19/04/2010 20:40
    Poesia stupenda
  • laura cuppone il 28/08/2009 08:39
    chiunque tu sia stato grazie!
    Laura
  • Anonimo il 25/08/2009 11:25
    Rivedo se stesso. Bravissima.
  • laura cuppone il 25/08/2009 00:02
    grazie Giuseppe, loretta, Massimo e Simone.
    grazie del bentornata.
    Laura
  • Simone Suzzi il 24/08/2009 18:19
    mi piacciono le parole e le immagini, sono fantasiose e suggestionanti!
  • Anonimo il 24/08/2009 17:31
    stupenda.. piacevolissima.. con un goccio d'olio di tristezza
  • loretta margherita citarei il 24/08/2009 16:44
    bentornata, sentivo la nostalgia delle tue splendide poesie, meravigliosa
  • Giuseppe Bellanca il 24/08/2009 12:11
    Un ode alla natura, meravigliose note espresse magicamente.. un saluto Giuseppe.

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