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Morirò nella notte..

Morirò nella notte
di sete e fuoco
ai tuoi ruscelli dissetandomi invano

E salirò le antiche scale del non divenire
respirando aliti stanchi
e gridando un nome che mi coinvolge
senza appartenermi

Perché la colpa non ha anima?
-mi chiedo-
la vedrei giacere senza sorte certa
in balia dell’abbandono
dal suo ripudiato corpo

E perché le ferite non hanno peso
se non quello dell’interruzione di certezza?

.. Muoio ancora un po’
Ed ancora mi abbandono al buio
E alle sue lunghe dita
che hanno ombre vive sul mio collo

E invoco acqua e luce
anima e fiori
sul mio corpo a piovere
e piovere ancora
fino a giacervi invano

perché la dolcezza vi si appoggi sfiorandone
la pelle a lungo
e mi distolga
dalla notte e da quella morte che sento mia
ridandomi sostanza
avvolgendomi senza ricostruire
reincarnandosi
senza restituirmi…

 

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2 commenti:

  • Nicola Saracino il 01/11/2009 22:03
    Scritta al buio di una cella senza porte, sequestrata dalla poesia. 'La casa del poeta non avrà mai porte', A. Merini. Nicola
  • Vincenzo Capitanucci il 31/08/2009 01:16
    Una perla di fuoco... colpevolizzare l'anima... per finalmente darci un vero corpo... in acqua di cielo..

    Splendida Claudia...

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