Una parte di me, quella silenziosa, quella che
si oppone alla realtà, alla struttura, alla luce
che s'infrange nella sua potenza, col suo bagliore,
col suo trafiggere il mondo, nella facilità
d'espandersi, di riflettersi, di cancellare il buio
che si contrappone all'ignoranza, alla presunzione,
all'arroganza, all'essere sicuro dell'onnipotenza
d'essere i più forti, indispensabili, unici,
rincorrere a passi veloci, l'indipendenza dagli altri,
distaccarsi da tutto e da tutti, sentirsi padroni e
poi d'un tratto fermarsi, guardarsi intorno,
sentire gli sguardi di chi ti guarda e ti giudica,
quando nemmeno tu sai giudicarti, perché ti
accorgi d'essere piccolo... piccolo, nell'immensità
dell'universo, dove il giorno e la notte giocano
a nascondino, le stagioni si susseguono sempre
una dopo l'altra, il caldo e il freddo, l'amore e
l'odio, il bene e il male, sono solo l'espressione
della vita, allora l'altra parte di me, quella che
parla, quella che ama, si guarda intorno, dove
la luce degli occhi non può vedere, dove le orecchie
non possono sentire, anche quando ti sforzi con
tutte le tue forze per ascoltare, anche quando
non c'è nessuno che ti parla: guardo il mare
che con il suo movimento inarrestabile ti
sussurra parole, che devi solo capire, oppure,
guardo l'azzurro del cielo limpido, che con
il suo sorriso, ti manda messaggi che devi solo
decifrare; la luna, le stelle il firmamento,
tutto ci parla ed io guardo incantato e sento
la Grazia di Dio che ci perdona tutti i giorni,
rinnovandoci sempre la sua Benedizione - allora
posso chiudere gli occhi felice d'aver vissuto
un altro giorno.