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Voi che vegliate ne la notte bruna

Voi che vegliate ne la notte bruna,
stelle del ciel, su mondi sconosciuti,
siccome occhi che brillano muti,
solendo riguardar cosa ciascuna,

dite se in seno a la graziosa luna,
fra mille beni che lì son perduti,
i dolci sogni miei giaccion caduti,
o s’altro astro lucente li raguna.

Sepolti già rei di gloriosi inganni
e di speranza nutrimento al cuore,
quando meco vivean chiari e splendenti;

oggi mutati in quotidiani affanni,
o ver volati via senza rumore,
i dolci sogni miei degli anni venti!

 

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7 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • roberto caterina il 15/01/2013 23:49
    Vedo ora il tuo sonetto che ha un tono nostalgico ed antico. Mi è piaciuto molto.

7 commenti:

  • sergio il 29/02/2012 11:51
    molto bella e non comprendo perchè pochi sono coloro che utilizzano tale tipo di poesia; il sonetto che prediligo
  • Anonimo il 03/06/2011 13:43
  • Anonimo il 30/11/2010 07:50
    Una bella poesia dal sapore antico che in questo mondo di progresso e di rivoluzioni sociali e stravolgimenti morali non guasta proprio.
  • Flavio Burni il 07/10/2010 20:15
    Ah, un alto poeta dell'endecasillabo! Son contento di non essere l'unico. Bella la poesia, ha un tono di arcaicità, sembra Foscolo.
  • anna rita pincopallo il 01/10/2009 11:16
    molto bella
  • Andrea Santiglia il 29/09/2009 16:49
    Aspettavo con ansia una critica che è finalmente arrivata. Grazie Loretta. Solo così possiamo migliorarci.
  • loretta margherita citarei il 28/09/2009 20:39
    ben scritta, non mi piace quel siccome al terzo verso

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