Sicuro su un disco di nero tormentoso
giro e lamento non capto che un rosso
pensiero mi porta lontano dove frusta
lenta non so più girare sulle mie alterità:
pranzo con corpi morti
di luce non c'è che aspetti dietro
i vetri rotti del passato è stato e non sarà
il tuo dna?
I banchi sopra le chewing-gum
sotto le suole catene
più strette sempre più al labbro
non sa star muto ma parla di niente
o vortice cerebrale
chi vuol capire benvenuto
nelle città che altri han rifiutato
perchè dura la lontananza e stanca
la cerca di te dentro me non ha speranza
nella mia stanza di sbarre fitte come sbarre
fuori e fa male
l'eterno mare dell'attesa schiaccia
le ossa sono già state tritate
tutte le verdi invidie