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e la chiamano pace

il deserto di fronte
macerie alle spalle
una notte troppo a lungo vissuta
e momenti da ricordare male

cammino e mi tengo per mano
occhi aperti e mente chiusa
luci passate nel buio del terrore

il cielo di fronte
macigni sulle spalle
una prateria di sensazioni storte
e speranze che si contorcono

gesticolo con la voce muta
apro le mani rosse e grandi
dopo tutto è questa che chiamano pace

 

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8 commenti:

  • Anonimo il 27/03/2010 20:31
    Mi piace.

  • loretta margherita citarei il 10/03/2009 17:07
    forte il contenuto, lascia a desiderare qua e la
  • c m il 18/10/2008 18:33
    non mi disppiace come scrivi
  • simona bertocchi il 23/10/2006 12:32
    Bella Luca. L'ho vissuta pienamente, l'ho sentita addosso e mi ha emozionata.
  • Adriano Di Carlo il 05/10/2006 15:46
    carina, mi piacciono le prime due righe della prima strofa, abbastanza la seconda, mi piace la terza e la quarta. direi che mi piace tutta. peccato per quell'alterazione di suono e signifcato nella prima strofa, smorza la continuità nn comune d questa poesia. cryback
    p. s. sembra che descrivi una sensazione dentro un tunnel, cioè la sensazione di base che ti ha fatto scrivere questa poesia è qualcosa del genere? le luci, le immagini ti descrivono chiuso in qualcosa dove la vista vede strano per l'aria pesante. sbaglio? ciao
  • Giuseppe Nibbio il 04/10/2006 14:02
    contenuti forti emozioni sentite

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