Come gocce
Vanno giù gli schizzi d’acqua cristallina
Ridono i bambini
Piange la panchina
Profumo di quercia
di dolce uva
del morbido abbraccio del mosto
Voglia di desiderare la vita
Bacia la casa della lumaca distrutta
Senti il sale del mare sulle labbra
e i lunghi riccioli che nascondono
le dolci forme della mia ombra
Fatta di pioggia è la sua veste
Di nera cenere bianca
la sua pelle sfiorata
dallo sguardo della luna
Di bianca neve rossa
è la sua patetica ingenuità
intangibile se non dagli occhi della pietà
Pura e casta è la sua compassione
sverginata dall’illusione
Pure e caste le sue urla
Buio e silenzio è il suo letto
Scuri e morti sono i suoi fiori
Opachi e stufi sono i suoi occhi
Lucidi e ciechi in questa notte nuda
come un’antica statua d’ebano
fiorita nella savana dei nostri perché.