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Sono qui,
con le mie prorità azzerate
e la penna che mi hai regalato
come arma di suicidio.
Scrivendo mi ubriaco,
mi avveleno,
cado e mi rialzo.
Ed io sono qui,
immobilizzata in questo
dinamico tempo:
cerco di leggermi dentro.
Unico dogma
è l'amore che ho per te.
Mia luce, mio cammino,
mia spada e mio scudo.
E per te
son amore, amore,
amore, amore
e poi?
Notti insonni
dinanzi ad un monitor:
tu mi parli di sublime..
ed io ti racconto della
mia eternità.
Si nutre di lui.
Egli però, digiuna...

 

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5 commenti:

  • Vincenzo Capitanucci il 30/10/2009 07:14
    !!!!
  • Anonimo il 29/10/2009 17:00
    ossimori pieni di intensità... complimenti
  • Nicola Saracino il 29/10/2009 12:09
    Ricca di genio. Nicola
  • Anonimo il 29/10/2009 09:00
    bellissima poesia, sullo scrivere e sulla vita... brava
  • loretta margherita citarei il 29/10/2009 08:48

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