Lì dove il fiume si riversa in mare,
col tremore del primo appuntamento,
solitario il vecchio gli piaceva sostare.
Braccia conserte contro il petto,
contegno decoroso, ma scontento.
Zavorra a sabbia fino alla caviglia,
salde le gambe come un monumento.
Dal cappello di paglia a falda tesa,
sporgea lo sguardo fino al fiume,
v'indugiava e poi alla distesa,
ove l'acqua abbaglia e ricompone.
Consumava il ricordo di quei tempi,
quando tra lingerie, pizzi e merletti,
aspettava la bella che lavava:
ceppi di vita in fiore.
Tempesta d'anni, prove e tentazioni,
capricci e dispetti, frutti dell'amore.
A quei giorni di festa si frappone
Il sommesso splendore del tramonto,
oggi che giunge conveniente l'ora
di lasciar le seduzioni al mondo
e stendere un velario indifferente
sull'orizzonte che ricorda l'ora.