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Al coraggio dei vecchi

Amo
quelle rughe che
sul tuo volto
segnano il peso
delle trascorse stagioni emotive

e'l tuo sorriso
che non si arrende
alla nudità
vestendo il proprio destino
con lucenti soldati
di resina

... uno ad uno
accostati
in fila perfetta
ti restituiscono
la possibilità
di mostrare ostentando
ciò che dentro ti manca

... la gioia

ed io piango per te

perchè credi che
vita sia solo guardare davanti
e saper aspettare
e ne rifiuti la fine
appendendo ciò che rimane
ad un sottile filo di farmaci

recidi
quel cordone ombelicale
che si chiama speranza
ed accetta
perchè ogni percorso ha una meta
che è punto finale

Questa è una verità
che qulcuno ha imparato ad accettare e comprendere
e qualcun altro possiede
portandola in sè

e questo divario tra avere ed ottenere
in una definizione
stravolge l'ordine delle parole
modificandone il senso

e scrive la differenza tra
l'essere
un saggio vecchio
oppure
un vecchio saggio.

 

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2 commenti:

  • Ugo Mastrogiovanni il 06/11/2009 11:50
    Versi risoluti e taglienti, forse un pensiero interore che deflagra sofferto contro uno stato di fatto mal tollerato ma da affrontare con decisione; e il dilemma persiste in quel "saggio vecchio
    oppure un vecchio saggio".
  • Patty Portoghese il 06/11/2009 11:47
    Bellissima, dedicata ai nostri vecchi... SAGGI.

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