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Cagna

A volte mi spavento di me.
Ringhio contro la mia frustrazione.
La mia rigidità, nei muscoli,
non certo nella testa.
Mi oppongo al piacere mio,
distrattamente ti concedo il tuo
odiandomi ancora.
Dove inizia la follia, di un gioco sempre uguale?
Di trappole invariate in cui poggi il piedi ogni santo giorno.

 

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6 commenti:

  • Alberto Veronese il 21/11/2009 09:12
    piaciuta, complimenti. ciaociao
  • Dolce Sorriso il 06/11/2009 20:40
    poesia forte...
    piaciuta
    ciao
  • laura cuppone il 06/11/2009 20:32
    un epiteto... che cancellerei dal dizionario...
    un essere vivente forte e rabbioso...

    i contrasti sono "pari"
    i dolori
    unici...

    bella.
    Laura
  • vincent corbo il 06/11/2009 19:36
    Più che rabbia esprime solitudine; è un inno alla frustrazione. Molto incisiva.
  • Anonimo il 06/11/2009 19:03
    davvero bella questa poesia di quella che rimangono in mente parecchio tempo
  • Minalouche TS Elliot il 06/11/2009 17:35
    Parole dure, vere, scritte in modo asciutto, senza inutili fronzoli. Davvero ben scritta, complimenti

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