A volte mi spavento di me.
Ringhio contro la mia frustrazione.
La mia rigidità, nei muscoli,
non certo nella testa.
Mi oppongo al piacere mio,
distrattamente ti concedo il tuo
odiandomi ancora.
Dove inizia la follia, di un gioco sempre uguale?
Di trappole invariate in cui poggi il piedi ogni santo giorno.