i lampioni si sporgono timorosi
quasi ritraendo il cuore indietro nel timore
che l'emozione possa farli partecipare troppo
alla vita della strada
le sere più grigie
sento ancora il freddo della nascita
ma la possibilità di essere specchio
si è insinuata tra le pagine
ed ha cominciato a mettere confusione.
Quando viene illuminato dalla luce dei lampioni... corri il rischio di di venta re... nel luminoso vento un dolcissimo lampone... ed incominci a scappare... per paura di essere divorato... dalla confusione...
un po' ermetica ma come piace a me perché porta alla riflessione un po' di sano misterocredo che tu stia parlando della sensibilità in un modo molto concreto, vivo(le immagini dei lampioni, la strada);una sensibilità che ti mette allamercé del mondo, tante sensazioni, emozioni, percezioni che spesso fanno male ti stordiscono e perdi la tua identità, quello che sei, quello che vuoi. Diventi specchio del mondo, così che rifletti gli altri ma perdi il concetto di te e resti sconcertato(il titolo poi è indicativo di questa confusione, bravo!!!). Insomma questa è l'interpretazione che dò alla tua poesia che secondo me egregiamente ha esposto un sentimento a me comune, quello della perdita della capacità "propriocettiva" in un uragano di stimoli che vengono dall'esterno(ogni sensazione è una morte per poi risorgere penso). Spero di averci azzeccato ciao ciao