Rifrangeva la pelle
contro
l'onda del suo sole
opale bianco
trasparente
nella bocca del
vulcano
Confusamente dispersa
divinamente
sola
imbrattata di polline
immersa alle caviglie
di polvere corallina
stancamente imperfetta
debolmente calda
Danzava...
Regnare ancora
e ancora
un cuore di vetro
nella vittoria conclusiva
della pioggia
di fuochi
siderali
Scendere negli inferi
d'un dubbio acuminato
da lancinanti graffi
schernito
da carezzevoli veleni
sedotto
da ingannevoli
baci
trattenuto
Restare in piedi
fino all'ultimo raggio
utile alla veemenza del sangue
e poi arrendersi
alla notte veritiera
con lei distendersi con fiducia
alla sincerità del buio
e contare
le stelle che separano la sorte
del luogo dal suo tempo
Rifrangeva la pelle
contro
l'onda del suo sole
opale bianco
trasparente
nella bocca del
vulcano