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Delirio dolorante

Straniera in un mondo di anormalità...
vago nel sentiero della vita seguendo
i solchi delle rughe del
mio cuore stanco.
Vedo, sento, ascolto cose che
gli altri non vedono
non sentono
non ascoltano.
sono pazza?
forse ti sembro pazza?

Parlo delirando una lingua
che mi fa sentire sola
come un sorriso il giorno del mio funerale
sola come un arcobaleno senza cielo...
La chiamano sensibilità,
questa frustata all'anima
per ogni respiro esalato.

È una punizione divina sentirsi così diversa,
incatenata da mille parole vuote
lacci di una stretta camicia di forza
intessuta dalla poesia
capace di necrotizzare
il respiro della speranza
e nel mio sguardo trasparente
riflesso un solo sentimento

io sto male

 

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0 recensioni:

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11 commenti:

  • Anonimo il 29/12/2010 16:41
    ... C. V. D...
  • silvia giatti il 25/09/2010 19:04
    vero.. prendo spunto da i commenti qua.. profonda consapevolezza interiore... sapere fino allo schifo come si è.. saper perfettamente.. e guardarci da fuori.. prevederci..
    la conosco bene questa sensazione.. te nn hai avuto paura di descriverla in maniera straanalitica..
  • I. mpersonale F. ottuta-mente il 12/01/2010 12:12
    si ma Matteo la mia crudezza è rivestita da carta stagnola di senisibilità che ne fa perdere il sapore! la tua invece è pura, oggettiva, impersonale e mi piace(resta comunque una mia opinione sui 2 tipi di "crudezza" quindi contestabile... ihihihihihi)a rillegerti ciao ciao
  • Matteo Pizzini il 12/01/2010 03:41
    In quanto a crudezza anche tu non scherzi, eh!?
    Bella!!!
  • Aedo il 27/12/2009 19:56
    La tua poesia è meravigliosa e nasce da una profonda consapevolezza interiore: chi vuole essere veramente se stesso, al di fuori delle leggi imposte dalla massificazione e automazione sociale, è considerato un povero pazzo da internare. E allora... si deve uscire allo scoperto, per far capire che non siamo soli, che si deve avere il coraggio vivere in modo autentico e creativo. Una composizione di grande spessore! Complimenti!
    Anch'io ho scritto una poesia sullo stesso argomento. Se ti va di leggerla, il suo titolo è: "Non so perché".
    Ciao
    Ignazio
  • Anonimo il 27/12/2009 18:23
    bella!
  • karen tognini il 27/12/2009 18:17
    la sensibilità fa si che molte persone non ti capiscono, solo chi parla la stessa lingua di nulla si meraviglia!!!!! brava
  • Anonimo il 09/12/2009 16:57
    Il dolore, la frustrazione, arriva, eccome. Complimenti
  • Kartika Blue il 20/11/2009 20:57
    Forse è meglio sembrare pazza che conformarsi alla massa come un robot, di sicuro sei molto sensibile! bellissima poesia!! brava, brava!!
  • Cristiano Stella il 16/11/2009 11:56
    m'incuriosisce il tuo modo di scrivere... e come se una parte di me si riveda in questo quarto di dolore... non so ma un qualcosa mi da il sapore di affinità elettiva. grazie
  • loretta margherita citarei il 16/11/2009 06:25
    siamo giudicati pazzi solo perchè più sennsibili, ma è stato sempre così, essere fuori dalla massa è un dono, anche se ci fanno scontare la differenza

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