Rosso rubino
sanguina silenzioso il cielo,
immobile attende,
lo spirito nero della tempesta,
sorretto da invisibili fili.
Nel sogno si perdono sensazioni,
un grido acuto ferisce la notte,
freddo sudore imperla la fronte,
l'incubo diviene ora realtà.
Il signore della tempesta
attende il momento propizio,
e con l'indifferenza del fato
comanda ai venti, ed al cielo.
Incatenato al suo volere,
lo spirito nero della tempesta,
apre le sue cateratte,
ed il mare lancia la sfida al cielo.
Si squarcia la notte,
possente nave diviene fuscello,
tra onde di mare spumeggianti
dell'ira dei venti, rivolge la prua al cielo.
Silenziose le grida degli esperti marinai,
infrangono il nulla,
alimentando col loro terrore
la bramosia dello spirito.
Nell'ultimo immane respiro
si capovolge il mare,
e si placa l'ira del signore della tempesta.
Lo spirito succube, acquista la libertà.
Il fato è compiuto,
e coste aliene raccolgono quei naufraghi
per iniziare il prossimo gioco:
la tempesta.