mi irretisce
la superbia
di coloro
che, proclamandosi
figli di Dio,
sentendosi
profondamente illuminati,
puntano il dito,
condannano gli altrui
peccati,
publici ministeri, giudici,
s'ergono,
sputando sentenze,
reietto,
è il peccatore.
Per fortuna,
non come loro,
è il Signore.
Non è forse scritta
nel libro della Vita,
la parabola del buon Pastore,
che ben novantanove pecore
lascia sul monte
e va alla ricerca
di quella perduta?
Chi siamo noi per giudicare?
Chi solo condanna,
chi non perdona,
non sa amare,
non vive nella Verità
chi della misericordia
non fa uso.
Che imparino
la vera umiltà,
invece di lavare
gli altrui panni sporchi,
lavino
l'animo loro
con il sapone della bontà.