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Perchè giudicare il prossimo?

mi irretisce
la superbia
di coloro
che, proclamandosi
figli di Dio,
sentendosi
profondamente illuminati,
puntano il dito,
condannano gli altrui
peccati,
publici ministeri, giudici,
s'ergono,
sputando sentenze,
reietto,
è il peccatore.
Per fortuna,
non come loro,
è il Signore.
Non è forse scritta
nel libro della Vita,
la parabola del buon Pastore,
che ben novantanove pecore
lascia sul monte
e va alla ricerca
di quella perduta?
Chi siamo noi per giudicare?
Chi solo condanna,
chi non perdona,
non sa amare,
non vive nella Verità
chi della misericordia
non fa uso.
Che imparino
la vera umiltà,
invece di lavare
gli altrui panni sporchi,
lavino
l'animo loro
con il sapone della bontà.

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 05/08/2012 10:58
    saggezza in versi di una grande Loretta

15 commenti:

  • Ruben Reversi il 20/11/2009 11:03
    concordo con te, mi accorgo che siamo
    costantemente, giudicati, condannati,
    anche nel quotidiano, per posizioone presa,
    per convizione, senza nessun risvontro.
    bacio Ruben. Brava!
  • Anonimo il 19/11/2009 20:47
    Tutto è dono anche l'amore per gli altri, da questo si riceve la forza di non giudicare. Complimenti per la poesia, bella, brava Lorella.
  • loretta margherita citarei il 19/11/2009 20:06
    dal frutto si ricosce l'abero, io non sono ne giudice, ne accusatore, caro fabio, mi irritano solo coloro che nel nome di un Dio,
    predicano bene e razzolano male, per quanto mi riguarda sono impegnata a lavare i miei panni, non faccio la lavandaia agli altri, ma detesto chi col pettegolezzo spicciolo, rovina la dignità delle persone, ogni persona deve essere rispettata, visto che solo a dio appertiene il giudizio
  • Giuseppe Bellanca il 19/11/2009 19:48
    Che dire... invece di fare un commento qualcuno giudica... mi soffermo alla poesia... ottima composizione molto semplice ed esplicitativa di una donna che si sofferma e riflette... ciao brava come sempre sai esserlo...
  • Anonimo il 19/11/2009 18:34
    giudichiamo gli altri perchè non ci conosciamo abbastanza. Chi invece sa riconoscersi, conosce anche i suoi difettie sa che porta dentro di sè ciò che condanna nell'altro. Riuscire a non giudcare, a non condannare, porta sicuramente alla saggezza, solo che c'è tanta strada da percorrere per riuscirci.

    Gesù disse;Non giudicate, affinchè non siate giudicati.. ma ci esorta anche a riconoscere un uomo non da quello che dice, ma dai frutti che produce.
  • giovanna raisso il 19/11/2009 17:26
    il Signore non è come.. noi..
    e noi sbagliamo.. giudici e complici dei nostri simili.. in accordo con fabio
    piaciuta brava
  • Anonimo il 19/11/2009 16:58
    Il mio italiano ha zoppicato un po' ma spero che sia comprensibile, scusate
  • Anonimo il 19/11/2009 16:57
    Un ammonimento che ha la forza di prescindere da qualsiasi fede o convinzione. Ci ricorda di noi tutti siamo in costante pericolo di cadere in facili giudizi censori.
    Grazie Loretta, molto bella.
  • Donato Delfin8 il 19/11/2009 16:36
    Parole Sante Lo
    Già poi quello che fa ridere ancor di più è che molti hanno la memoria corta
  • M. Vittoria De Nuccio il 19/11/2009 15:17
    D'accordissimo, specialmente con ciò che hai scritto nella stupenda chiusa.
  • Antonietta Mennitti il 19/11/2009 13:28
    Io odio invece l'ipocrisia. C'e' chi recita bene, ma poi razzola male. Giudico anch'io; ma solamente chi e' falso nei miei confronti e non fa nulla per rimediare. Il cane perde il pelo, ma non il vizio! Complimenti!
  • Dolce Sorriso il 19/11/2009 12:36
    bella e sentita riflessione
    brava
  • Anonimo il 19/11/2009 11:16
    capita a tutti di giudicare, l'importante è non essere in malafede... meglio un consiglio garbato, a volte
    bellissima poesia
  • Anonimo il 19/11/2009 10:33
    Capita anche a me, certe volte di giudicare... non amo farlo, perchè non vorrei essere giudicata... ma scappa come un tic incontrollato! Giusto, secondo me, è rendersene conto e correre ai ripari parlandosi e specchiandosi!! Solo allora ti accorgi che non sei nessuno per poter giudicare...
  • Fabio Mancini il 19/11/2009 09:10
    Più che una poesia filosofica, a me pare un insegnamento. Perché giudicare il prossimo? Era la domanda, ma non il titolo, cioè l'affermazione. Probabilmente perché nel giudicare gli altri, si decentra l'attenzione dalla trave del proprio occhio e in tale modo non si vedono i propri limiti, i difetti, le frustrazioni mai sanate. Il soggetto criticato, talvolta diventa l'oggetto del nostro rancore per il semplice fatto che possiede le nostre stesse caratteristiche negative, solo che anzicché lavorare su di noi, guardiamo con disprezzo l'altro che in questo caso non è altro che lo specchio che riflette noi stessi. "Per fortuna non come loro è il Signore" (Meno male! Altrimenti mi sarei preoccupato!) Ma io aggiungerei che anche una parte dell'umanità non è come tu la descrivi, perché il grano e la zizzania crescono insieme, ma poi saranno divisi. Mi dispiace che proprio tu abbia prodotto una composizione nella quale ti erigi a giudice sopra i giudici, non comprendendo che i panni sporchi li abbiamo tutti, me e te compresi e che non verranno mai lavati dalla bontà, o dall'umiltà che abbiamo, ma dall'Amore e dalla Misericordia di Dio. Non aver compreso questo punto, significa pensare di salvare la propria anima grazie ai propri meriti e non attraverso la grazia di Dio. Umilmente. Fabio.

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