Finestrini appannati
di un treno in corsa.
Con un dito
traccio un cuore
nel bel mezzo
appare un fiore
già tracciato.
Case
alberi
paesaggi
sfrecciano veloci,
il mio pensiero no.
Plana lì
su ogni particolare.
Per un tratto
nulla vedo
solo nebbia chiara,
ovattata
si chiudono gli occhi,
mi sembra di scivolar veloce
verso l'infinito.
Un balzo all'improvviso
sparita la brezza mattutina.
Distesa verde smeraldo
si apre alla vista,
sconfinata prateria,
del cuore toscano.
Vigneti a perdita d'occhio
fonte di giovinezza.
In lontananza
piccole vette fan corolla.
Si avvicina la meta,
patria d'artisti,
Dante il primo.
Firenze aspetta
il mio sguardo.