Per attrarvi narrerò soggiorni
in arse spiagge del destino,
ove passai le notti per trovarvi
se compiuto fosse il mio cammino.
Vidi partenze, cavalcate, approdi,
valicati monti, veleggiati mari,
desolate città con mille snodi,
guadati fiumi, profanate nevi,
tutti stivati in un profondo scavo
inconsueto, anomalo, impossibile,
ne godevo a volte, altre ne accecavo.
Gruppo arcano d'universi rari,
soli spenti e lune seghettate,
alambicchi e storte impolverate,
formulari e schemi indecifrati,
bui i giorni, le notti illuminate.
Io per strada, mi pulsava il petto,
violento, forte soffocante,
quand'ecco sopra il parapetto
una forma di cuore insanguinato
e una scritta rossa sul selciato
<Sei l'affanno della suggestione,
brutta copia della tua finzione>>.
Ho pianto, mi sono dimenato;
non un cane, un botto, una voce;
per paura mi sono segnato,
e con la croce mi sono risvegliato.