Nudo il cipresso nella mente mia,
ormai non più una foglia crogiola al sole,
coperta delle figlie della pianta s'è la via
e su ognuna giacciono alcune mie parole.
La strada ormai m'è occulta,
il passo dondola senza cadere,
frasi morte in terra il piede mio consulta
ma non posso dir se siano ancora vere.
E guardo forse nell'ingiusta direzione?
v'è qualcosa alle mie spalle, o solo macabra finzione?
Eppure è là che il Raggio scalda le parole,
ma sono stanche e vecchie, dimentiche d'ogni sapore.
Sarà che ancor nei sogni mi raggiungi,
sarà che pur se non cammino, la strada viene indietro,
il Tempo non è umano, esso è lungi
dall'amor mio e da ogni ragionevole segreto.