Madri strette al loro scialle nero
come gazze pronte
a rubar chicchi d'uva al silenzio
Fiere lupe
che ringhiano d'ira
al passo del pavido vento
Soldati senza nome
son ricordati su pietra
e nemmeno i papaveri gridano d'eco
il loro passaggio
lasciando all'aria la carezza del pianto
Non importa alla pioggia alcuna tomba
che accolga ogni sua goccia
Chi fossero quelle donne?
Mogli, figlie, promesse spose...
Che fossero angeli vestiti in lacrime...
L'aria può solo consolare spighe di grano
che pungono il fato
e dare un nuovo nome al buio d'anima
rapita come miele in botte di legno
Aprono ali di corvo le nuvole
dando una nuova ombra al morto Amore,
eppure un tuono ebbe il primo nome,
e fu la nascita di un bimbo.