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Cos'è normale

Il luccichio delle onde
è la gioia degli occhi,
il rumore della risacca
è un richiamo che
non so ignorare,
ancora qualche istante
e mi immergerò nel suo respiro.
Mi culla, il dondolio delle onde,
potrei dormire, o sognare,
forse sono ancora nel grembo di mia madre?
Madre mia, tu eri la sola
che poteva dirmi cos'è normale,
perché vivo confuso
nella rappresentazione di questa normalità.

 

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0 recensioni:

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13 commenti:

  • Nenia Samael il 20/08/2010 18:29
    la rappresentazione di questa normalità... hai detto bene... viviamo in un teatrino fasullo ormai, tra falsi lutti e finti amori...
  • Anonimo il 20/03/2010 19:29
    ottima poesia
    a leggerci presto
    sabrina
  • Dolce Sorriso il 18/01/2010 14:49
    mi piace il tuo sentire, il tuo scrivere
    bella riflessione
  • Donato Delfin8 il 18/01/2010 13:52
    Ottime riflessioni, dolcissima dedica.
  • Viky D. il 17/01/2010 23:26
    L'inquietudine a volte s'insinua anche nella cosidetta normalità. Il grembo materno è la nostra prima casa, la nostra prima vita... molto introspettiva questa tua, Fabio. E molto bella.
  • Anonimo il 17/01/2010 19:56
    Come sempre Fabio mi piacciono le tue poesie.
  • loretta margherita citarei il 17/01/2010 19:15
    bei versi, tenerissimo il ricordo materno piaciutissima
  • Anonimo il 17/01/2010 16:22
    Al giorno d'oggi possiamo affermare che la normalità ci vede sempre di più spettatori passivi che attori, quella che ci fa chiudere gli occhi per non vedere, non preoccuparsi. Non basta vivere secondo canoni stabiliti per sentirsi "normali" e a posto con noi stessi, spesso bisogna capire e riconoscere l'eccezione, addentrarci nelle parti oscure della nostra normalità, dobbiamo conoscerla, per fare in modo di distinguere il bene dal male, altrimenti si rischia di assimilare tutto senza nessuna distinzione.
    È una normalità di solitudine, la nostra.
    Per questo oggi è il tempo di preferire cose imperfette, ma che portano con sè una parvenza concreta di passione.
    Quella passione da te descritta sotto forma di nostalgia, verso una persona, tua madre, che ha saputo condurti per mano e indicarti la via, e a quella mano ti sei affidato, sicuro, certo di essere al sicuro.
    Sentirsi smarriti senza il contatto di quella mano però è anche la capacità di riconoscersi nella realtà al di fuori di sè.

    Bellissima poesia, una dedica speciale a una persona speciale
  • giovanna raisso il 17/01/2010 15:39
    un richiamo.. quel tornare al sogno.. al grembo materno in cui vivevi cullato da altra vita.. da altri sogni.. ora perso in una "normalità"difficile da comprendere..
    bellissima fabio
  • Fabio Mancini il 17/01/2010 13:20
    Condivido le osservazioni fatte. Cara Alice hai ragione, la madre è sempre un punto di riferimento al quale chiediamo aiuto, quando le cose ci sfuggono di mano. Cara Daniela, hai colto nel segno, mi perdo in una normalità che ormai non sento più. Ciao Vincenzo, anche tu hai ragione la parola rappresentazione è una parola pesante, ma da il senso della teatralità, della finzione recitata nella vita come l'attore che interpreta il ruolo della normalità. Ma chi recita in buona fede? Chi è che finge consapevolmente? Grazie a tutti, Fabio.
  • vincent corbo il 17/01/2010 11:55
    è una poesia molto musicale; solo l'ultimo verso ha un suono un poco diverso, forse perchè è più lungo o è la parola RAPPRESENTAZIONE che pesa un po' di più.
  • Anonimo il 17/01/2010 11:32
    Smarrimento, timore, ansia di perdersi nella normalità che non si sente!
    Molto bella Fabio...
  • alice costa il 17/01/2010 10:45
    cos'è normale? a seconda del sistema di riferimento ottieni risultati diversi.. questa legge della fisica può quasi rivelarti che tutto o niente...è normale
    la madre invece che ci conosce più di quanto noi stessi ci conosciamo può darci una sua visione di quello che sia per noi la normalità..
    Molto, molto bella
    un abbraccio

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