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Il popolo è donna

Partorito dal corpo o dalla gabbia
sotto il taglio di un cordone ombellicale
il guinzaglio strappato al secondino

Scoprì le proprie orecchie dall'urlo della bocca
ma non aveva ancora parole e retorica in cui seppellire la novità
innocente seme di anarchia

Crescendo nacque la vanità nei suoi capelli
e nello specchio dei giornali si vedeva bella
vergine di guerra e di rivoluzione
fino a che la droga sua divenne l'ambizione
di questa le sue vene nere fecero esplosione
macchiando il bel vestito bianco delle sue frontiere

Poi cucì gli strappi con la burocrazia
e acqua di colonia copriva il putridire
di mille topi morti e delle malattie

Gli anni appassirono la pelle del suo seno
e grandi occhiali scuri muravan la vergona
sul corpo suo pesava un cappotto di visone
e fragile sentiva la morte nel suo nome.

 

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3 commenti:

  • tania rybak il 27/03/2010 00:50
    complimenti per il nome Alessandro, ti chiami come mio figlio. in quanto alla poesia dico:
    dipende dall'ambizione in quale direzione vuole andare la società, non servono le rivoluzioni per sapere che le persone possono essere pure e buone, o ciechi e drogati dalla loro vanità, la menzogna per fortuna, invecchia prima della bontà, ecco perché i figli della vergogna si perdono nella stretta via, che potrebbe portare tutti verso la felicità
  • Alessandro Venturelli il 25/03/2010 17:48
    scusa per l'errore/orrore grammaticale.. quello che cerco di dire( con un risultato non eccelso ammetto )in quelle terzine è che spesso un popolo nasce quando un gruppo di persone si liberano dall'oppressione di qualcuno: vedi rivoluzione francese ma anche lo stesso stato italiano nel dopoguerra. Il popolo spesso nasce puro e le regole le inventa a sua immagine e somiglianza ma pian piano ci si dimentica il motivo per cui sono nate e si rispettano solo perchè sono "leggi" e non perchè servono a salvarci da noi stessi.
    spero di aver reso l'idea
  • Collettivo Seppuku il 25/03/2010 16:23
    è strano, alcune immagini risultano davvero accattivanti mentre altre sembrano un po' pretenziose. Forse le prime due terzine sono un po' confuse (non dovrebbe essere "Partorita.."?). Comunque ti ammiro molto per la critica che hai rivolto all'autore de "Il terrorista" perchè hai spiegato in poche righe qualcosa di molto complesso

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