Non serviva che avessi la sveglia
passava il treno delle 5 e 40
anche il letto si metteva paura
ed un cigolo in più lamentava.
Con un occhio più chiuso dell'altro
i sbadigli portavo in cucina
odorava di latte quell'aria
era buono anche il pane raffermo.
Acqua fredda segnava il risveglio
la coscienza di andare al lavoro
una corsa a non lasciarmi sfuggire
l'altro treno delle 6 e 21.
Era un po che ti avevo già visto
nella finta che stavi leggendo
su da brava tira su il tuo musetto
che negli occhi Ti voglio guardare.
Ecco... dai... fai un ultimo sforzo
non far finta... io non son trasparente
anche Tu muori un po dalla voglia
di guardarmi e veder se Ti guardo.
Mamma mia... ma quanto sei bella
s'ero treno ero già deragliato
per fortuna non sono e non posso
ma più rosso di così... si che posso.
Anche Tu sembri peperoncino
sulle gote hai la pelle di pesca
sulle labbra carnose una rosa
dentro agli occhi tante onde del mare.
Or che il fischio avvisa la fine
in stazione arrivati già siamo
come in fuga Ti alzi e sparisci
dal mio sogno di Te... che non sei.